Siete pronti a vivere un’esperienza incredibile?

Come reagireste se il vostro mondo fosse completamente capovolto? Dove ridere è un reato ed essere depressi un obbligo?

Ebbene in questo fantastico romanzo edito da LuoghInteriori e scritto dall’abile mano di Elisa Cugliandro ne abbiamo un’idea ben chiara.

In un anno imprecisato e geograficamente non collocato vi è la metropoli di Felix Mors (tradotto buona morte o felice morte) in cui il punto di vista della storia è quello di uno psicoterapeuta, il Dottor Gootic.

Egli lavora al centro di salute mentale Opuc che si occupa appunto di riportare sulla retta via i corrotti, i ridaioli!O.o

Sin da subito ho capito che questo romanzo mi avrebbe fatto letteralmente impazzire e così è stato ma proseguiamo. Dunque ci viene illustrato anche come si sia arrivati a condannare il Riso.

Dopo un enorme Big Bang Climatico e innumerevoli morti dovute appunto a questo disastro naturale il Governo decide di abolire il Riso a favore delle tre virtù che scoprirete leggendolo. Posso solo dirvi che non sono virtù positive. Detto questo l’intera metropoli viene trasformata in qualcosa di cupo e triste e gli abitanti vengono indottrinati da questa ideologia.

Anche il nostro Dottore lo è, lavora ogni giorno con “malati”, ridaioli, corrotti eppure non cede anzi, tenta costantemente di “guarirli”. Il suicidio è ammesso e oserei dire anche favorito dal Governo, così come gli innumerevoli farmaci antidepressivi, presi in dosi massicce da tutti gli abitanti.

Ma c’è aria di cambiamento nella vita del Dottore quando incontra Biagio. Vi lascio anche solo immaginare cosa potrebbe succedere.

Passiamo alle mie considerazioni personali che in questo caso sono super positive! Adoro questo tipo di romanzi che parlano di condizioni post apocalittiche ma soprattutto che fanno immedesimare il lettore a tal punto da porsi delle domande esistenziali enormi.

Perché al di là dell’ipotetica catastrofe ambientale l’autrice decide di far riflettere il lettore dando spunti di riflessione anche odierni. Capovolgendo completamente la situazione e quindi condannando chi è felice ci pone di fronte ad una prospettiva che va oltre l’immaginabile.

L’evoluzione della storia poi ci sbatte in faccia un’altra realtà: la non discriminazione verso chi non reputiamo “normale” perché fuori dagli standard decisi dai più. Ci fa comprendere che la fusione tra due mondi diversi porta ad una crescita personale e ci eleva spiritualmente.

Ed in contemporanea comprendiamo anche che il “pensiero comune” o le dottrine che ci hanno inculcato non sono l’assoluta verità, ma esistono più verità comuni da accettare.

Ci sono moltissimi riferimenti che l’autrice utilizza all’interno del romanzo come quello del mio amato Cartesio, ma vi lascio la curiosità di scoprirlo leggendo questo romanzo che davvero ha qualcosa da insegnare a tutti noi.

PS Per gli spoiler (spero pochi) vi lascio qui sotto la mia videorecensione, doverosa in questo caso!